Il Movimento per L’Infanzia apprezza e incoraggia lo sforzo di innovazione politica che Il Movimento 5 Stelle e la Lega stanno portando a termine nel presentare un programma ricco di proposte e di idee, rileva tuttavia un errore di enormi proporzioni che va al più presto corretto e motiva le ragioni di questo appello.
Nella sezione – Diritto di famiglia, pag. 24 del Contratto firmato da Di Maio e Salvini, si legge che è necessario valutare “l’introduzione di norme volte al contrasto del grave fenomeno dell’alienazione parentale“
Si tratta di un grave, antistorico e pericoloso errore, che va contro i bisogni di tutela e protezione delle donne e dei bambini dalla violenza in famiglia, che va in senso contrario alla Convenzione di Istanbul e della Convenzione dei diritti del fanciullo di New York.
L’Alienazione Parentale è infatti il grimaldello utilizzato in tribunale dalle difese di padri violenti o abusanti per giustificare il rifiuto dei figli nel frequentarli e addossare, in via pregiudiziale, la colpa alle madri, colpevoli di averli alienati.
L’Alienazione Parentale deriva direttamente dalla ideologia della PAS, inventata da un noto apologeta della pedofilia, tale Richard Gardner e punta all’orrore di una diagnosi preventiva che definisce non credibili i racconti dei figli e delle madri di violenza o abusi sessuali subiti in famiglia.
La manipolazione dei figli a danno di un genitore esiste, ma è un fenomeno molto raro e va provato in un processo penale con elementi certi e obiettivi e non diagnosticato con la scienza spazzatura della PAS e dell’Alienazione Parentale, enfatizzare un fenomeno del tutto marginale (sono pochissime le sentenze penali di condanne per maltrattamenti derivanti da manipolazione) e tacere sul grave fenomeno della violenza in famiglia a danno di donne e bambini è un errore imperdonabile e che va corretto, anche nell’interesse della stabilità e credibilità dell’accordo.
Il Movimento per L’Infanzia lancia un appello a Di Maio e Salvini affinché:
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tolgano subito ogni riferimento ed ogni enfasi al richiamo, di stampo meramente ideologico, misogino e maschilista dell’alienazione parentale (ipotesi già peraltro tutelata dal reato di maltrattamenti)
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tolgano l’indicazione di “assicurare la permanenza del figlio con tempi paritari tra i genitori” (pag. 24 contratto), perché pone regole grossolane e precostituite contro i bisogni dei bambini le cui vite sarebbero sezionate per rispondere a logiche di potere adultocentrico.
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introducano nel contratto temi volti ad implementare “il diritto all’ascolto” a favore dei bambini e il diritto alla tutela di donne, madri e figli dalla violenza in famiglia, seguendo le ispirazioni e le indicazioni delle convenzioni internazionali.
Girolamo Andrea Coffari, presidente del Movimento per l’Infanzia