Si terrà il 5 maggio 2016 a Firenze, presso la Regione Toscana un convegno dal titolo “Figli che rifiutano di incontrare un genitore. Analisi del fenomeno e strategie di intervento“
Tutti gli interventi sono centrati sulla importanza della bigenitorialità e sulla alienazione indotta e traumatica, nonchè sulla cura e sulle ragioni del rifiuto del bambino.
Il Movimento per l’Infanzia fa presente che l’Alienazione Parentale è presentata come un fenomeno sociale, senza che venga considerata l’ipotesi che il “rifiuto del figlio” sia dovuto a forme di abuso, maltrattamenti o violenza assistita”.
Gli abusi e i maltrattamenti in famiglia, come la violenza sessuale, assistita e psicologica, sono fenomeni sociali diffusi e sommersi che centinaia di ricerche svolte in tutto il mondo, hanno dimostrato interessare una percentuale significativa di bambini (dal 10% al 30%).
Il rifiuto verso un genitore trova quasi sempre quindi la sua naturale spiegazione proprio nell’ipotesi della violenza domestica; concludere, con gli automatismi tipici della PAS e dell’Alienazione Parentale, che le paure dei bambini verso il genitore violento, perverso o maltrattante, siano da imputare alla madre (si tratta quasi sempre di questo) che manipola i figli significa:
- promuovere una posizione ideologica, perchè non vi è alcuna ricerca scientifica o empirica che dimostri che l’Alienazione Parentale sia un fenomeno sociale e non, invece, marginale.
- rimanere ai margini della scienza, perchè l’Alienazione Parentale utilizza gli stessi criteri diagnostici della PAS, che sono stati considerati e definiti “scienza spazzatura”
- sostenere una posizione giuridica, psicologica e, quindi, politica, contro i diritti delle donne e dei bambini perchè rimuove la vera questione sociale, drammatica e sommersa: la violenza domestica a danno di bambini e donne.
- informare e formare in maniera parziale perchè il rifiuto di un figlio (che trova statisticamente la sua causa ordinaria nell’ipotesi della violenza domestica) viene automaticamente e in maniera scorretta tradotto come caso di Alienazione Parentale (che trova la sua causa nell’azione di una madre malvagia e squilibrata).
Nessuno nega che vi siano casi in cui un genitore manipoli o condizioni i figli a danno dell’altro genitore, ma sono ipotesi che (al pari dei reati di violenza domestica) vanno provati o, in ambito civile, vanno individuati usando evidenze e elementi obiettivi e non i criteri “spazzatura” della PAS.
L’Alienazione Parentale presentata come un fenomeno di rilevanza sociale rischia di diventare una propaganda ideologica avulsa dall’esperienza e dalla scienza, finalizzata a punire le madri che hanno trovato il coraggio di denunciare forme di violenza domestica, dalla quale deriva, appunto, il rifiuto del figlio di incontrare il padre, indicato come violento o maltrattante.
Il Movimento per l’Infanzia quindi:
- aderisce alla petizione proposta dallo psichiatra Andrea Mazzeo VAI ALLA PETIZIONE
- invita i suoi iscritti a firmarla
- chiede al Consiglio Regionale Toscano (che si è già pronunciato contro la PAS) di dissociarsi dall’enfatizzazione dell’Alienazione Parentale che non tiene conto delle esigenze di protezione dalla violenza dei bambini e delle donne
Il presidente del Movimento per l’Infanzia, Girolamo Andrea Coffari.